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Come scegliere lo stage che fa per te: intervista a Gemma Sagué

da | Come Hosco, CONSIGLI PROFESSIONALI, Percorsi di carriera, Ricerca di lavoro

Lo stage è un rito di passaggio per ogni aspirante professionista del settore turistico e alberghiero. Non solo ti dà una marcia in più nella ricerca di un lavoro, ma ti aiuta anche a riflettere, rivalutare e ricalibrare i tuoi obiettivi professionali, quando necessario. Chi sta per imbarcarsi nel suo primo stage avrà probabilmente diverse domande: quale tipo di stage mi darà la migliore esposizione? Qual è la mentalità giusta per sfruttare al meglio questa esperienza? E in che modo uno stage internazionale mi preparerà ad affrontare il frenetico ambiente di lavoro del settore alberghiero? 

Gemma Sagué, Responsabile della consulenza agli studenti, dell’orientamento professionale e coordinatrice degli stage internazionali, nonché tutor accademico per l’inserimento al lavoro presso l’Universitat Autònoma de Barcelona (UAB), ci spiega come scegliere lo stage più adatto ai propri obiettivi professionali nel settore alberghiero. 

Quali sono i fattori chiave da prendere in considerazione nella scelta di uno stage nel settore alberghiero?

Per noi, il primo passo da fare è aiutare gli studenti a capire quanto sia importante uno stage. Non si tratta solo di crescita professionale: gli stage sono fondamentali per la consapevolezza di sé e per avere un forte senso di determinazione quando si entra in un ambiente di lavoro frenetico. Per raggiungere questa consapevolezza, è necessario investire tempo e sforzo per capire cosa li motiva, quali sono i loro sogni e come coltivare il proprio talento naturale. In questa fase, poter contare su un sostegno professionale è molto utile.

Cosa possono fare gli studenti per identificare i propri interessi e obiettivi professionali e orientare di conseguenza la scelta dello stage?

Io dico sempre ai miei studenti che trovare il lavoro dei propri sogni è come trovare un partner. Anche se, sulla carta, alcune alternative sembrano ottimali, gli studenti saranno felici solo se troveranno "quello giusto". Il primo passo nella ricerca di "quello giusto" è conoscere sé stessi. E questo richiede una grande vulnerabilità: bisogna essere sinceri e accettare che lungo il percorso si commetteranno degli errori. Poi, è il momento di lavorare con il proprio consulente per elaborare un programma che li aiuti a farsi un'idea il più possibile chiara del percorso professionale che seguiranno una volta completati gli studi.

Come valutare se uno stage è in linea con i propri valori e interessi?

Nel mondo occidentale tendiamo a prendere decisioni in maniera analitica, solo con la mente. Ci prendiamo molto tempo per prendere in considerazione e valutare le alternative a nostra disposizione, analizzare i pro e i contro e vedere cosa ci conviene. Questo va benissimo, ma il mio approccio personale darà sempre spazio alla "voce interiore". Oltre ad analizzare le cose, io consiglio di prendersi del tempo, fermarsi e ascoltare quello che ha da dire il proprio io interiore sulla scelta che si sta per compiere. È questa combinazione di analisi e "voce interiore" che permette di prendere decisioni veramente consapevoli, un'abilità che sta diventando un requisito molto importante per i leader del XXI secolo. Ecco perché incoraggio sempre i miei studenti ad applicare un approccio mente-cuore al processo decisionale quando si imbarcano in uno stage.

Che consiglio dai agli studenti che hanno dubbi sul reparto da scegliere per il proprio stage?

Come prerequisito, gli studenti devono comprendere quali saranno le principali mansioni che saranno chiamati a svolgere e porre tutte le domande necessarie sulla portata delle loro responsabilità. Inoltre, devono capire che non tutte le aziende funzionano allo stesso modo. Ad esempio, il ruolo dell’agente di reception in un hotel appartenente a una catena internazionale sarà diverso rispetto a quello all’interno di una struttura indipendente. Quando si fa una scelta, poi, è importante prendere in considerazione anche gli obiettivi professionali a lungo termine e la propria personalità. Così, se ci sono due studenti che vogliono diventare mixologist, per uno potrebbe essere più gratificante lavorare in un cocktail bar di un hotel di lusso, mentre per l'altro potrebbe essere meglio farsi assumere in un ristorante gastronomico. 

Quanto conta la località in cui svolgere lo stage quando prendono una decisione?

Oggi, gli studenti del settore turistico e alberghiero sono fortunati: esistono opportunità di lavoro in tutto il mondo, in Paesi grandi e piccoli. In qualità di coordinatrice degli stage internazionali, incoraggio sempre gli studenti a recarsi all'estero, preferibilmente in un Paese sostanzialmente diverso dal proprio. L'adattamento a culture diverse e la lontananza da casa comportano delle sfide. Questo ci fa sentire vulnerabili e ci spinge a imparare attraverso esperimenti ed errori, il che è una parte cruciale per plasmare la propria attitudine verso la vita e il lavoro. Inoltre, è un modo eccellente per sviluppare la comprensione e il rispetto per le persone di tutti i tipi, che è essenziale, dato che dovranno interagire con turisti provenienti da tutto il mondo.

Puoi fornire esempi di come gli stage abbiano aiutato gli studenti ad acquisire preziose conoscenze del settore e a chiarire i propri percorsi professionali? 

La scorsa estate, per puro caso, un gruppo di studenti ha svolto il proprio stage a Bruxelles, in Belgio. Avevano interessi e obiettivi diversi, il che significa che non tutti hanno scelto lo stesso hotel. Alcuni hanno svolto lo stage in strutture indipendenti, altri in catene multinazionali, e altri ancora hanno scelto gruppi europei ben consolidati.

Tutti sono partiti da un punto simile, con una formazione e un orientamento professionale analoghi, ma i risultati sono stati estremamente diversi. Alcuni studenti hanno capito di voler lavorare in piccole strutture a conduzione familiare nel proprio Paese di provenienza. Altri hanno deciso di voler diventare direttori d’albergo, e altri ancora di voler continuare a lavorare a tempo pieno negli stessi hotel in cui hanno fatto lo stage. Il nostro compito di guide è stato quello di mostrare loro che tutti questi obiettivi erano validi e che l'unico vero obiettivo per noi era garantire che potessero fare ciò che li rendeva felici.

L'Universitat Autonoma de Barcelona

L'UAB è un'università pubblica che da oltre 50 anni è sede di ricerche all'avanguardia e di risultati accademici. Classificata come la migliore università in Spagna e tra le 200 migliori università del mondo, l'UAB offre un'ampia gamma di corsi di laurea e di master, tra cui la laurea breve in turismo, oltre a diplomi e programmi di dottorato. L'università è considerata un’innovatrice disruptiva in quanto nutre uno spirito all’avanguardia e non teme di correre rischi legati alla ricerca e al trasferimento delle conoscenze. L'UAB è nota anche per il suo campus verde e l'impegno per la sostenibilità.

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