Teatro Kitchen & Bar deve il suo nome ad Avenida Paralelo, la strada di Barcellona che un tempo era l’arteria principale del mondo dello spettacolo. Un ristorante gastronomico che, attraverso l'intrattenimento e il divertimento, trasforma il formalismo classico dei ristoranti di alta cucina in un vero e proprio spettacolo teatrale.

Nel quarto episodio della nostra serie Visions, accompagniamo Joan Romans, maître di sala di Teatro Kitchen & Bar, sul palcoscenico di uno dei ristoranti gastronomici più informali e divertenti di Barcellona.

Se apprezzi una serata fatta di colori, buon cibo, musica e danza, non perderti l'intervista a Joan Romans, direttore di Teatro Kitchen & Bar:

Raccontaci la tua storia. Come sei diventato direttore di Teatro Kitchen & Bar?

Mi chiamo Joan Romans e sono il maître di sala del ristorante Teatro Kitchen & Bar.

In realtà, mi sono avvicinato al mondo della ristorazione perché ero un pessimo studente.

Quando ho finito la scuola superiore, i miei genitori mi hanno chiesto cosa volessi fare della mia vita perché non facevo altro che prendere brutti voti. Così, dato che mi piaceva cucinare e mia zia aveva un ristorante, mi hanno mandato a lavorare lì per l'estate.

Lì mi sono innamorato della cucina e ho deciso di iscrivermi alla Escuela Superior de Hostelería de Barcelona, dove ho frequentato Gestione della cucina e Gestione della sala, ma ho capito ben presto che mi piaceva più la sala che la cucina. Probabilmente perché sono abbastanza sfrontato e preferisco parlare con la gente piuttosto che stare chiuso in cucina.

Ho fatto lo stage in Sicilia, per poi tornare a Barcellona e iniziare a lavorare in un ristorante. A 22 anni sono tornato nella mia città natale, Alcoy, in provincia di Alicante, come direttore di un ristorante.

Nel 2017 sono tornato nuovamente a Barcellona, perché mi avevano offerto di lavorare al ristorante Tickets, dove sono entrato come cameriere. Poco a poco, sono stato promosso prima a capo-cameriere poi, dopo meno di un anno, a maître di sala e, per finire, a direttore del ristorante.

Nel 2021, a causa della Covid-19, il Tickets è stato costretto a chiudere, per poi riaprire nel 2022, con una gestione diversa e un nuovo nome: Teatro Kitchen & Bar. I nuovi proprietari mi hanno offerto il ruolo di direttore, e da allora lavoro qui.

Come è nato il ristorante Teatro?

Il nome del ristorante, Teatro, è nato come omaggio ad Avenida Paralelo. Questa via di Barcellona, negli anni ‘20, era conosciuta come l’arteria principale dello spettacolo di tutta la Catalogna, con un susseguirsi di teatri, circhi e cabaret. Come Broadway, a New York, o Montmartre, a Parigi.

L’ispirazione per il concept di Teatro Kitchen & Bar viene dall’atmosfera di svago e di intrattenimento di questa via, e il nostro obiettivo è far divertire i nostri clienti.

Per riuscirci, abbiamo creato un'offerta gastronomica che si distanzia dal classico fine dining. Cerchiamo di offrire alta cucina ma con un tocco di divertimento e di relax.

Qui, le parole chiave sono felicità e divertimento.

Qual è il concept di Teatro? 

L'idea alla base del ristorante è quella di vendere felicità. Vogliamo che il cliente che viene a trovarci si senta felice. E, per questo, cerchiamo di offrire un'atmosfera assolutamente informale, con un'alta cucina resa divertente e informale.

Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo creato un open space con le cucine a vista, e il risultato è uno spazio con cui i clienti possono interagire come se facessero parte di un vero e proprio spettacolo. Ogni singolo particolare, dalle scelte musicali allo stile dei tavoli, è pensato per accogliere i nostri clienti in un'atmosfera distesa e disinvolta, e per farli sentire a casa, anche se solo per una sera. 

Cosa rende Teatro diverso dagli altri ristoranti?

L'elemento distintivo di Teatro Kitchen & Bar è la nostra offerta gastronomica. Abbiamo un’impostazione informale, ma facciamo alta cucina.

Non vogliamo costringere i clienti in un menu degustazione, perché sappiamo che ogni persona ha i propri gusti e la propria condizione economica. Ecco perché non vogliamo limitarli a un menu fisso e a mangiare tutti la stessa cosa, sapendo che i loro gusti sono diversi.

In breve, il nostro obiettivo è rendere felice il cliente che viene a mangiare da noi, e farlo stare a suo agio. Per questo motivo, offriamo due alternative: ordinare à la carte o scegliere la selezione a sorpresa. Nel primo caso, il cliente ordina esattamente i piatti che desidera mentre, nel secondo, siamo noi a preparare una selezione di tapas in base alle sue preferenze.

La nostra offerta gastronomica si basa sul concetto two fingers one bite, ciò significa che i nostri piatti sono pensati per essere mangiati con le mani, con due dita, appunto, e in un solo boccone. Questo è un po' insolito per un ristorante di alta cucina.

Vogliamo che il cliente si diverta e che mangi la maggior parte della selezione con le mani, o con delle pinze. In questo modo, offriamo una cucina più informale per distinguerci dagli altri ristoranti.

I piatti del nostro menù sono creati dallo chef Oliver Peña, che ha lavorato in locali quali l’Enigma e il 41 Grados, entrambi dei vecchi proprietari del Teatro, e che conosce questo posto meglio di chiunque altro. Lo accompagna il sous-chef David Sanz, che proviene dal Restaurante Hermanos Torres. Sono loro due a decidere il menù e a creare i piatti.

Nelle loro creazioni, cercano sempre di usare materie prime di stagione e di variare regolarmente la proposta gastronomica perché, trattandosi di porzioni molto piccole, i clienti che tornano a visitarci vogliono essere sorpresi con piatti sempre nuovi e diversi. 

Cerchiamo anche di coinvolgere i clienti, ed è per questo che alcuni piatti, come i dessert, sono più interattivi, sempre per raggiungere quel fattore di divertimento che altri ristoranti non hanno. Ad esempio, chi ordina il nostro dessert Kakigori deve alzarsi dal tavolo e partecipare direttamente alla sua preparazione.

La maggior parte dei nostri clienti torna una seconda volta, perché si trova bene e si diverte.

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Gli arredi di Teatro Kitchen & Bar e la sua anima circense

Il locale è diviso in due ambienti: la parte dedicata al ristorante e la parte dedicata al cocktail bar, che chiamiamo backstage, che si nasconde dietro il teatro e in cui offriamo una carta di cocktail e aperitivi.

Ciò che sorprende entrando nel ristorante è che, grazie alle grandi vetrate e alla cucina a vista, sono costantemente visibili le luci dell’esterno. Un tempo, questo locale era una concessionaria di auto, ecco perché è tutto vetrate.

La distribuzione interna e gli arredi del ristorante puntano a offrire un'atmosfera di divertimento e intrattenimento. La prima cosa che colpisce appena si entra sono i tavoli molto appariscenti e le luci colorate, che simulano il porto di Barcellona. Dall’altra parte del locale, invece, l’illuminazione ricorda quella di un circo.

Tramite arredi, luci e colori, cerchiamo di offrire un'alternativa al classico formalismo dei ristoranti gastronomici.

E com’è distribuita la cucina?

A differenza di altri ristoranti, tutte le cucine di Teatro sono aperte. Tutto questo crea un’atmosfera positiva, sia per il personale sia per i clienti. 

A livello interno, si crea una sinergia tra sala e cucina e un legame tra camerieri e cuochi, cosa che non è molto comune nei ristoranti in cui la cucina centrale è chiusa. Condividendo lo stesso spazio, tutti interagiscono e partecipano alla buona atmosfera generale. La nostra regola è che, quando qualcuno entra nel locale, deve salutare tutti.

A livello esterno, i nostri clienti diventano spettatori e possono godersi uno spettacolo dal vivo, vedendo gli chef e i camerieri lavorare in armonia. 

Ogni singola parte delle nostre cucine ha un nome legato al mondo dello spettacolo: l'Orchestra è la cucina principale, da cui il nostro chef, Oliver Peña, dirige il ristorante e dove vengono preparati i piatti caldi e freddi. Abbiamo poi un'altra sezione fredda, chiamata Platea. La Rimessa è la parte in cui si trova il forno a legna e il Palcoscenico è dove si preparano i dolci.

Com’è l’atmosfera nel ristorante?

Nel ristorante, ogni particolare è pensato per creare un'atmosfera divertente e di festa. Le luci, i colori e la musica sono scelti con cura.

Offriamo una selezione musicale ballabile e orecchiabile, principalmente basata su generi quali la rumba catalana e il flamenquito, per creare un’atmosfera vivace per clienti e dipendenti.

Non è raro, per i clienti, vedere lo chef che prepara un piatto muovendosi al ritmo della musica. Altre volte, è il cameriere a canticchiare una canzone mentre gira per i tavoli.

E, spesso, sono anche i clienti, soprattutto quelli più vivaci, che dopo un bicchiere di vino iniziano a cantare e a ballare!

Cosa significa far parte del team di Teatro?

Chi lavora nella ristorazione non ne può più di fare turni più lunghi rispetto ad altri settori e di non ricevere una retribuzione adeguata. L’obiettivo di Teatro Kitchen & Bar, sia dei proprietari, dello chef e del maître di sala, è creare un ambiente di lavoro che metta le persone in condizione di stare bene e di sentirsi a proprio agio. Come ci riusciamo?

Il ristorante è aperto solo a cena e chiude due giorni alla settimana. Questo significa che ogni persona lavora solo per le ore che gli spettano e ha due giorni liberi consecutivi a settimana. In questo modo, i nostri dipendenti possono condurre una vita più regolarizzata, possono fare programmi in anticipo e tutto questo, a lungo andare, è molto apprezzato. 

Il nostro obiettivo è creare un team affiatato, perché sappiamo che un team forte è alla base del successo. Senza un team unito, con cui lavorare e crescere insieme nel tempo, è impossibile raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.

Nella ristorazione, è molto comune che i lavoratori non rimangano a lungo nello stesso posto di lavoro e che, a causa delle condizioni o degli orari, esista un alto ricambio di personale. Ed è proprio quello che vogliamo evitare nel nostro ristorante.

Sappiamo benissimo che, per formare una squadra solida, ogni singolo dipendente deve sentirsi apprezzato, e che l'orario di lavoro e lo stipendio devono essere buoni.

Ecco perché, ad esempio, qui le mance vengono distribuite equamente tra tutto il personale. Pulizia, produzione, servizio e cucina: tutti ricevono le stesse mance perché sappiamo che, se salta un pezzo dell’ingranaggio, non funziona niente. Se, invece, tutto va per il verso giusto, è grazie a tutto il team.

E cosa valutate quando si tratta di creare una buona squadra?

Quando dobbiamo assumere nuovo personale, un fattore per noi imprescindibile è l’atteggiamento giusto.

Non guardiamo troppo al curriculum. Cerchiamo un atteggiamento positivo, voglia di imparare e, soprattutto, la voglia di crescere all’interno dell’azienda.

Per noi, la formazione interna è molto importante. Se assumiamo persone con poca esperienza nel settore della ristorazione, lavoriamo con loro e le formiamo per farle crescere nel tempo. 

Per questo collaboriamo con la fondazione Raíces, per sostenere le persone che ne hanno più bisogno e offrire loro delle opportunità. Per noi, chi fa uno stage nel ristorante è una risorsa per il futuro: cerchiamo di fargli fare esperienza in tutte le varie stazioni, che sia in cucina o in sala. In sala, ad esempio, suddividiamo la durata dello stage tra il cocktail bar, il reparto vini, la reception e poi con me, alla gestione del ristorante.

Per creare un buon team, la chiave del successo è la felicità, che i nostri lavoratori siano felici.

?Il quarto episodio chiude la prima stagione di Visions by Hosco. Ma non preoccuparti, torneremo presto! 

Dopo la Spagna, la seconda stagione di Visions ci porterà in ITALIA, a conoscere le menti più visionarie e i concept creativi più entusiasmanti del settore turistico e alberghiero nel nostro paese. → Seguici su Instagram e non perderti la pubblicazione dei nuovi episodi!